E' nato prima il Milano-Torino oppure l'Americano? Ma soprattutto di cosa stiamo parlando? Parliamo di due drink che hanno fatto e sono tutt'ora storia dell'aperitivo italiano. Ma torniamo indietro di qualche secolo per un secondo.
Torino, 1786, il signor Antonio Benedetto Carpano , di origini biellesi, dopo molti tentativi, mette a punto la ricetta del vermouth o vermut, un vino piemontese fortificato da un'infusione alcolica di erbe officinali tra cui obbligatoriamente l'assenzio e addolcito con caramello , ingrediente che gli conferiva il suo tipico colore rosso scuro. Poco dopo la metà del secolo successivo, invece, è andato a diffondersi un altro tipo di aperitivo: il bitter. Siamo a Milano, nel 1860. Qui Gaspare Campari mette a punto la sua ricetta del bitter all'uso di Hollanda, come veniva chiamato inizialmente, che altro non era che una miscela di erbe e piante aromatiche e amari con l'aggiunta di alcol e zucchero. Non passò molto tempo che il bitter all'uso di Hollanda di Gaspare diventò celebre tra i suoi consumatori che lo ribattezzarono bitter Campari.
Ma ritornando al nostro discorso… cosa nasce prima? Una delle molte ipotesi sulla nascita del cocktail americano è quella ipotesi legata all'evoluzione del Milano-Torino, un cocktail che unisce le due specialità di queste città: il vermouth e il bitter. Quindi pensare che sia nato prima il Milano-Torino e successivamente l'americano.
Ma andiamo nel dettaglio.
La nascita del Milano- Torino potrebbe essere legato alla storica gara di ciclismo, per l'appunto la Torino-Milano, la cui prima edizione risale al 1876 e che ancora oggi si svolge, dove forse qualche barman creò una ricetta per unire questi due prodotti . Oppure semplicemente potrebbe essere stato creato per celebrare la nascita di uno dei primi tratti autostradali italiani nel 1932, la Torino-Milano.
E per quanto riguarda l'americano?
Qui, però, c'è da fare una piccola premessa. Sul finire dell'Ottocento, era già buona abitudine consumare vermouth con soda e acqua di selz, chiamato anche “vermuttino” nei caffè Torinesi dell'epoca. Anche aggiungere qualche parte di bitter nel proprio vermouth era una pratica già esistente, come per esempio per il “vermouth cocktail” in America. Oggi utilizziamo erroneamente la parola “cocktail” per definire la maggior parte delle bevande miscelate ma questa parola nasceva come una tipologia di bevanda specifica: parte alcolica, zucchero, acqua e bitter.
Questa abitudine di bere il vino aromatizzato con l'aggiunta di bitter iniziò a diffondersi in molti paesi. Ma perché “Americano”? Ci sono molte teorie su questo, alcune più romantiche altre invece più probabili. Per prima cosa non si può non citare quella più fantasiosa come quella di Primo Carnera, primo italiano di pesi massimi a conquistare il titolo di campione del mondo e soprannominato anche “l'americano”. Si ipotizza che qualche barman creò una ricetta ad hoc in onore della sua vittoria. Quella più probabile e che secondo me si avvicina di più alla realtà è quella legata allo stile di bere americano o a quello di cui parlavamo prima: il “vermouth cocktail” o “l'american cocktail” . Oltreoceano era usanza bere distillati e liquori con l'aggiunta di soda che ben presto, grazie al turismo e agli scambi in crescita tra i due continenti, iniziò ad essere portato anche in Italia.
La prima testimonianza di questo matrimonio dei tre ingredienti risale al 1882, in una commedia del teatro milanese “Montecarlo” scritta da Edoardo Giraud, dove viene menzionato un “ vermouth bitter e seltz”. Ma la prima ricetta dell'americano intesa come codifica di un cocktail appare per la prima volta in un manuale tedesco scritto da john Leybold e Hans Schonfeld nel 1913, dove viene incluso il Fernet Branca al posto del Campari bitter. La prima ricetta con il Campari apparirà solo nel 1924 in un manuale argentino di Antonio Fernandez. Dobbiamo aspettare fino al 1936 per la prima codifica del Milano-Torino invece, dove appare il Milano-Torino cocktail nel libro 1000 misture di Elvezio Grassi.
Finita questa premessa, cosa possiamo rispondere alla domanda su cosa sia nato per primo? A livello temporale, per quanto riguarda il ritrovamento di ricette sui libri storici e di codifiche, troviamo prima di tutto la nascita dell'Americano e poi successivamente il Milano-Torino. Tuttavia, ripercorrendo la storia e quello scritto a inizio articolo, sappiamo che il connubio vermouth-bitter era già utilizzato a fine Ottocento, in diverse proporzioni senz'altro, ma comunque un cocktail già esistente. Potremmo azzardare a dire che il nostro Milano-Torino (che non aveva ancora un nome o semplicemente era un vermouth cocktail) fosse in quel periodo un predecessore di quello che sarà poi chiamato cocktail Americano?
Quello che sappiamo per certo è che a inizio '900, in particolare tra il 1917 e il 1920, inizia un'altra storia di un cocktail tutto italiano: il Negroni. Ma di questo ne parleremo prossimamente.
RICETTA MILANO-TORINO 1936 di Elvezio Grassi, 1000 misture
Agitare nello shaker con ghiaccio:
50% Vermouth Torino
10% Acquavite di Piemonte
40% Bitter Campari
Servite con buccia di limone.
RICETTA AMERICANO 1913 di Hans Schonfeld e John Leybold
In un bicchiere da limonata mettere due pezzi di ghiaccio, due di limone, un goccio di angostura, un bicchiere da liquore di Fernet, un bicchiere di vermouth italiano e completare con acqua di seltz.
RICETTA UFFICIALE IBA 2020 - Gli indimenticabili
30ml di Bitter Campari
30ml di Vermouth rosso
Splash di soda
Mescolare gli ingredienti direttamente in un bicchiere old fashioned pieno di ghiaccio. Aggiungere uno splash di soda e mescolare delicatamente. Decorare con una fetta d'arancia e una scorza di limone.
LA NOSTRA RICETTA PREFERITA
2cl Vermouth rosso di Torino Cocchi
1,5cl Vermouth DopoTeatro Cocchi
2,5cl amaro Campari
0,5cl Rabarbaro Zucca
spruzzata di soda
Costruire direttamente nel bicchiere e decorare con una scorza di arancia e di limone.
Il nostro twist su Bevande Miscelate
3cl amaro Campari
1cl Brancamenta
3cl Vermouth rosso Drapò
Costruire direttamente nel bicchiere e decorare con una rondella di arancia e un ciuffo di menta fresca se di stagione.
I CONSIGLI DI BEVANDE MISCELATE:
L'americano e il Milano-Torino sono due cocktail che in termine vengono tecnici chiamati “Build”, ossia quei cocktail che vengono costruiti direttamente nel bicchiere. La parte più importante mentre si costruisce un cocktail direttamente nel bicchiere è la diluizione con il ghiaccio. Prima di versare i vari ingredienti assicuratevi di avere i bicchiere raffreddati: potete per esempio riempirli di ghiaccio e con un cucchiaino girare fino a quando non si congeleranno. Fatto questo, scolate l'acqua in eccesso e versate gli ingredienti, eccetto la soda se state preparando un americano. Sempre con un cucchiaino o un altro strumento da cucina girate in senso rotatorio gli e abbiate sempre l'accortezza che il bicchiere sia sempre colmo di ghiaccio.Se prepariamo un americano finitelo con uno splash di soda o di acqua molto frizzante. Il mio consiglio è quello di girare poi delicatamente dal basso verso l'alto per amalgamare il tutto con la soda, altrimenti al primo sorso vi sembrerà di bere un cocktail slavato. Decorare poi con agrume fresco o la scorza in base a quello che preparate.